Forza Italia, Tajani contro Salis: “Non basta il trucco e il bell’aspetto”. Attacco Pd: “È sessismo”

Dopo la scivolata di Maurizio Gasparri, le parole di Antonio Tajani. A un mese dalle polemiche scatenate dall’uscita sessista del capogruppo azzurro al Senato, che in un evento di campagna elettorale aveva definito la candidata sindaca progressista a Genova Silvia Salis “carina ma inadatta a governare”, Forza Italia torna nel mirino delle accuse del centrosinistra.
Succede ancora nel quadro della contesa politica genovese, dove a diventare un nuovo motivo di scontro, sono le frasi del vicepremier e leader del partito Tajani, che ha ribadito in qualche modo l’accusa fatta alla candidata avversaria (forse solo meno elegantemente) da Gasparri ad aprile.
“Alla sinistra non basterà rifarsi il trucco con una persona di bell'aspetto”, è stata la sibilata del ministro, in città per il lancio della volata del candidato del centrodestra al Comune, Pietro Piciocchi. E ancora: “A questa città non servono persone da passerella, ma un sindaco in grado di continuare il lavoro intrapreso negli ultimi anni dal centrodestra”. Frasi che hanno attirato le dure critiche di vari esponenti progressisti.
Le Comunali genovesi
Cavo contro Orlando: “La nostra campagna aspra ma non misogina, i maschilisti sono nel Pd” di Matteo Macor
“Ridurre una donna alla sua immagine, al suo aspetto fisico, non è solo sessismo, è una strategia vecchia, offensiva e stanca per delegittimare le competenze e l’impegno politico delle donne: le parole con cui il ministro Tajani, che arrivano dopo quelle di Gasparri, dopo quelle di numerosi esponenti della destra, sono inqualificabili e inaccettabili”, ha preso posizione per prima la deputata dem Valentina Ghio, vicecapogruppo del Pd alla Camera. “E purtroppo no, non è un caso isolato, ma un riflesso culturale profondamente radicato, che riemerge ogni volta che una donna si mette in gioco in politica e che la destra che governa questa città e il governo non ha mancato di sottolineare, dimostrando tutta la sua debolezza e pressappochismo”.
"E questo sarebbe un moderato, questo sarebbe un ministro? – condividono sui social la stessa domanda i parlamentari dem Francesco Boccia e Filippo Sensi – Genova non merita questa roba qua: corri Silvia Salis, corri, solidarietà”.
“Ora basta, siamo stufe, esigiamo rispetto e fermiamo questa destra becera: noi donne genovesi non abbiamo certo paura del confronto o dello scontro politico, ma dev’essere confronto vero, sui contenuti, sulle visioni, non un attacco continuo alla nostra identità di donne, come questo attacco sessista, non il primo, né il più volgare”, interviene da Avs la consigliera comunale Francesca Ghio, che lo scorso novembre denunciò in aula una violenza subita, per poi rispondere con polemica annessa alla solidarietà della premier Giorgia Meloni.
Verso le Comunali
Conte a Genova: “Voltiamo pagina”. Salis ancora avanti nei sondaggi, ballottaggio appeso al non voto di Matteo Macor
“Mette grande amarezza che, dopo le becere sparate di Gasparri, anche Tajani non trovi alcun argomento per confrontarsi con la nostra candidata sindaca che non scenda nello squallore – si legge nella nota della consigliera regionale del Pd Katia Piccardo – Da un Ministro della Repubblica, evidentemente erroneamente, ci saremmo aspettati un livello ben diverso. Ancora una volta sessismo e oggettivizzazione della donna da parte della destra che non riesce a provare a prendere in considerazione capacità, tenacia e schiena dritta o cerca di celarle dietro a stereotipi logori e privi di senso”.
“Ancora una volta esponenti di spicco della destra italiana scelgono di attaccare una candidata riducendola al suo aspetto fisico. Loro parlano di trucco e bell’aspetto. Io, invece, voglio una politica che riconosca la forza delle persone nei loro percorsi, nelle loro competenze, nella loro capacità di immaginare un futuro più giusto”, riflette Silvia Cavanna, la candidata con Possibile al Consiglio comunale di Genova che nelle scorse settimane era rimasta vittima di una shitstorm sui social per le proprie posizioni sul 25 aprile.
“Le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani non sono né offensive né superficiali, ma rappresentano una riflessione politica seria e concreta: per guidare una città come Genova non basta l'immagine, serve visione, competenza e capacità amministrativa, e il tentativo del Pd di travisare il senso delle sue dichiarazioni dimostra una volta di più la loro propensione alla distorsione del dibattito”, è invece la replica forzista, affidata a Roberto Bagnasco, capogruppo del partito per la Commissione Difesa.

"Tajani ha voluto semplicemente sottolineare un concetto sacrosanto: il futuro di una grande città come Genova non si costruisce con la comunicazione o con l'apparenza, ma con la concretezza dei programmi, con l'esperienza, con l'affidabilità delle persone. Forza Italia, - prosegue Bagnasco - a Genova come nel resto d'Italia, è a lavoro per offrire ai cittadini proposte serie, credibili e sostenibili. Il resto è solo fumo negli occhi. Chi oggi si indigna farebbe bene a guardare ai problemi reali della città, invece di attaccare un ministro”.
“La strumentalizzazione è un segno inequivocabile della pochezza di contenuti di cui dispone la nostra decadente opposizione – aggiunge Rita dalla Chiesa, altra parlamentare forzista – Intervengo anche come donna e come tale non mi sono sentita minimamente sfiorata da quanto Tajani ha affermato ieri. Conosco bene il rispetto che ha verso tutte le donne e solo una opposizione in malafede poteva far finta di non comprendere”.
La Repubblica